Napoleone ed il Paradosso di Icaro – 1 Step Consulting

Napoleone ed il Paradosso di Icaro

Napoleone

Nel 1809 Napoleone, all’apice del suo successo, decide di muovere guerra alla Russia con il pretesto che finché ci fossero state due potenze in Europa non sarebbe stato possibile un equilibrio stabile e duraturo. Ma quello che veramente lo spinge in realtà è la sua voglia di potere e la sua crescente megalomania che come ben sappiamo lo portarono, dopo 3 anni di guerra, alla sconfitta e all’esilio.

Al di là delle difficoltà oggettive che si trovò ad affrontare nella campagna di Russia, è evidente che furono le stesse qualità che lo avevano portato al successo che ne determinarono il declino.

La sua grande capacità di analizzare la realtà, che gli aveva permesso di prendere decisioni illuminate, lo portò con il tempo a fidarsi talmente di se stesso da portarlo a vedere quello che sperava piuttosto che i fatti oggettivi rendendolo poco lucido nei momenti critici. ICAROArrivò a considerare fattibile anche quello che non lo era , basandosi su quello che era riuscito a realizzare in passato.

La ricerca maniacale dell’efficienza e la centralizzazione del potere si rivelarono dei boomerang che degenerarono nell’egocentrismo e nella mancanza di autonomia e di capacità decisionale dei suoi più stretti collaboratori ai quali era espressamente vietato di pensare o agire per conto proprio.

Già gli antichi Romani ci hanno insegnato che senza “collaboratori coinvolti e preparati” non si vincono le guerre e soprattutto quando le dimensioni aumentano diventa impossibile per un uomo solo controllare tutti e tutto.  La campagna di Russia mise in luce tutta la debolezza di tale approccio che aveva funzionato in campagne di dimensioni minori dal momento che in questo caso erano coinvolti più di seicentomila uomini di nazionalità diverse e dislocati in una zona vastissima. In poche parole Napoleone, basandosi sui successi passati, non si rese conto che i suoi comportamenti andavano adeguati alla nuova realtà e continuò a voler essere l’unica autorità in campo.

napoleonereInfine, l’immagine che si era creato di se stesso lo portò gradualmente ad abbandonare gli ideali di libertà che avevano alimentato la sua azione politica e militare e che avevano infervorato i suoi soldati e i suoi sostenitori per sostituirli con mire imperialistiche che minarono fortemente la sua popolarità e l’obbedienza dei suoi collaboratori.

In due parole: l’esempio perfetto del Paradosso di Icaro.

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